Buongiorno a tutti!
Finalmente sono riuscita a trovare un po' di tempo da dedicare a questo angolino. Ultimamente l'ho trascurato e non ho più aggiornato i post né le mie letture :( Purtroppo, alle volte, certe cose devono essere accantonate per dare spazio a quelle necessarie. Che ci volete fare, sono tempi frenetici e le priorità cambiano da un giorno all'altro.
Oggi però dedico questo post a un romanzo che ho letto qualche settimana fa. Ringrazio la casa editrice che me ne ha dato la possibilità. Vi lascio tutte le info qui di seguito.
Titolo: I fiori della morte
Autrice: J. J. Ellis
Editore: Ponte alle Grazie
Genere: Narrativa gialla
Data di pubblicazione: 27 gennaio 2022
Formato: cartaceo ed ebook
Pagine: 332 (ebook) - 368 (cartaceo rilegato)
ISBN: 978-8833311999
Prezzo: € 10,99 ebook - € 18,90 cartaceoAmazon
Trama
Giornalista inglese trapiantata a Tokyo, Holly Blain è stanca di doversi occupare di zuccherose popstar per adolescenti. È a caccia di notizie vere, stimolanti. Cronaca nera. Quando incontra l'ispettore Tetsu Tanaka capisce di avere finalmente fra le mani la grande occasione che aspettava: una ragazza svedese, Elin Granqvist, viene trovata morta, e nelle stesse ore scompare Marie-Louise Durand, francese. Tanaka è un poliziotto ligio alle regole, e non vorrebbe coinvolgere una giornalista così ambiziosa in un'indagine tanto delicata. Ma l'ispettore non ha scelta: grazie al suo look androgino, Holly riesce a mimetizzarsi perfettamente nello sterminato alveare di Tokyo, scoprendo elementi decisivi per l'indagine. Le intuizioni di Holly e Tanaka portano a delineare la figura di un misterioso killer, ossessionato dalla fioritura dei ciliegi e dai minuziosi rituali della tradizione del suo Paese, e con una morbosa predilezione per Roy Orbison e le sue ballate intrise di malinconia. Sullo sfondo di un Giappone sospeso tra un futuro ipertecnologico e un passato immutabile, l'autrice confeziona un thriller dove ogni personaggio è costretto a fare i conti con le proprie origini: un vuoto da colmare, un incubo psicologico da cui fuggire.
Recensione
Per prima cosa c'è da dire che la trama mi ha incuriosita sin da subito. Prediligo i libri con ambientazione estera, soprattutto asiatica. Tempo fa non se ne trovavano molti tradotti in italiano ed ero costretta a leggerli in inglese, quindi ogni volta che ne scovo uno lo acchiappo al volo. Questo nello specifico è stato una piacevole scoperta perché, oltre a parlare dei luoghi e della cultura giapponese, ha come argomentazione la fioritura dei ciliegi e tutto ciò che ruota intorno a questo evento. Ma non solo ciliegi, la storia infatti è ricca di particolari riguardanti i fiori in generale tra i quali l'Okinawa Sekkoku (Orchidea selvaggia di Okinawa a rischio estinzione) e l'Ikebana ovvero l'arte delle composizioni floreali; inoltre vengono descritte la cerimonia del tè, le tradizioni musicali antiche ma anche quelle moderne come gli idol del J-pop, l'indie-rock e il rockabilly internazionale di Roy Orbison (per chi non lo conoscesse, è il cantante che nel '64 ha portato al successo "Oh, Pretty Woman" contenuta nella colonna sonora del film Pretty Woman). Quest'ultimo è un riferimento ricorrente all'interno del romanzo visto che il "killer", soprannominato l'"Otaku assassino" (fan addicted nerd assassino) dalla stampa, si veste sempre di nero e nasconde il volto dietro a un paio di Rayban scuri imitando le fattezze del famoso cantante. E' grazie a questo insolito dettaglio che Holly Blain, giornalista di costume e spettacolo del Tōkei Shimbun, riesce a individuare il soggetto dopo averlo accidentalmente incontrato davanti a un incontro tra idol e fan sul quale doveva scrivere un pezzo. E da qui parte la caccia all'uomo tra templi, locali notturni e hostess club in collaborazione con l'ispettore Tetsu Tanaka, capo della nuova Gaikoku-jin (ufficio stranieri della polizia metropolitana di Tokyo); con il suo aiuto Holly entra in possesso di informazioni riservate che le consentono di indagare sulla questione, di scrivere articoli in esclusiva da prima pagina e di entrare così a far parte del team di cronaca nera.
Mi è piaciuto molto l'intrecciarsi della storia principale con i flashback dei vari protagonisti; le scene tratte dal loro passato, per l'appunto, sono importanti per capire ciò che erano e ciò che sono diventati; il lettore conosce i protagonisti poco alla volta dall'inizio alla fine del libro e ciò permette alla narrazione di non essere mai monotona o lenta proprio perché gli elementi che la compongono sono tanti e diversi tra loro. Certo, fin dall'inizio il "colpevole" è noto, il che fa di questo romanzo un "giallo non giallo", eppure nel corso della vicenda non mancano i colpi di scena. Nonostante i protagonisti abbiano caratteristiche differenti, hanno qualcosa che li accomuna: un passato doloroso che li ha segnati nel profondo. Gli episodi dell'infanzia dell'Otaku sono approfonditi minuziosamente, come lo sono anche i ricordi di Tanaka. Ma non quelli di Holly Blain. Questa è l'unica nota negativa che mi sento di attribuire a "I fiori della morte". L'autrice poteva anticipare qualcosa in più sui trascorsi della giornalista. Presuppongo che verranno poi svelati nei volumi seguenti che non vedo l'ora di leggere.
Oltre all'ambientazione, allo stile fluido, all'originalità dei temi trattati, allo schema e al soggetto narrativo - la narrazione in terza persona consente infatti al lettore di seguire tutti i punti di vista e di essere onnisciente - mi è piaciuta anche la capacità dell'autrice di accostare le storie dei personaggi con le tradizioni passate e moderne mettendole a comparazione senza forzature.
A parte le lacune sulla retrospezione di Holly Blain, ho molto apprezzato la lettura e quindi mi sento di consigliarla agli amanti del giallo classico incentrato sull'investigazione vecchio stile ma anche ai fan dei polizieschi moderni.
Valutazione
Cover: 8
Stile: 7
Trama: 8
Ne avete sentito parlare? Ha catturato la vostra curiosità? Fatemi sapere se avete intenzione di leggerlo, mi raccomando!
Un saluto,
Tania ♥