domenica 24 gennaio 2021

[Recensione] La regina degli scacchi di Walter Tevis

Salve a tutti,
oggi vi parlo di un romanzo che ho letto in anteprima nella nuova edizione grazie a Mondadori: "La regina degli scacchi" di Walter Tevis. Di sicuro avrete sentito parlare della serie tv. Qui di seguito trovate le info, la trama e la mia recensione. 


Titolo: La regina degli scacchi (The Queen's Gambit)
Autrice: Walter Tevis
Editore: Mondadori
Genere: Narrativa
Data di pubblicazione: 26 gennaio 2021
Formato: cartaceo ed ebook
Pagine: 348 (ebook) - 324 (cartaceo rilegato)
ISBN: 
978-8804740537
Prezzo: € 7,99 ebook - € 14 cartaceo
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Trama
Finita in orfanotrofio all'età di otto anni, Beth Harmon sembra destinata a una vita grigia come le sottane che è costretta a indossare. Ma scopre presto due vie di fuga: le pillole verdi, distribuite a lei e alle altre ragazzine dell'orfanotrofio, e gli scacchi. Il suo talento prodigioso è subito lampante; una nuova famiglia e tornei sempre più glamour e avvincenti le permettono di intravedere una nuova vita. Se solo riuscisse a resistere alla tentazione di autodistruggersi... Perdere, vincere, cedere, resistere: imparare, grazie al gioco più solitario che ci sia, a chiedere aiuto, e a lasciarselo dare.


Recensione
Mi ha fatto rispolverare alcune mosse degli scacchi e al contempo vivere una storia incredibile. La storia di Beth Harmon è senz’altro inusuale; non è una donna perfetta, non è stata fortunata nella vita, ma che diamine! È nata per essere la regina degli scacchi. La passione che è sbocciata per caso a otto anni nello scantinato dell’orfanotrofio le ha cambiato totalmente l’esistenza. È stato bello assistere all’evoluzione del suo personaggio: da bambina prodigio (un po’ troppo precoce!) dotata di un talento mostruoso, a giovane donna che, dopo aver toccato il fondo per colpa delle sue dipendenze, trova finalmente il vero senso del gioco degli scacchi. Gli scacchi sono per prima cosa una sfida contro se stessi, con la solitudine e poi contro l’avversario. Ogni mossa è un nuovo inizio che porta a un nuovo cambio di strategia e, di conseguenza, a una nuova mossa dell’avversario che conduce di nuovo a un nuovo inizio. È un circolo vizioso che continua fintanto che il “Re non cade”. Le mosse si possono “prevedere” secondo le posizioni dei pezzi e degli spostamenti nelle case, ma non si può “leggere” nella mente di chi si ha di fronte. Le tante possibilità di azione sono troppe e le sviste capitano. La sua ascesa all’Olimpo dei migliori Maestri al mondo è tutt’altro che facile, per di più è una “femmina” in un mondo di “maschi”. Capirai… “solo gli uomini giocano a scacchi!”, si è sempre sentita dire. Lo dicevano tutti perché ancora non c’era stata nessuna Elisabeth Harmon! 
Prima ho accennato alle sue dipendenze (distensivi-tranquillantissimi-psicofarmaci, e alcol). Ebbene, sin dall'infanzia la protagonista appare molto consapevole di ciò che fa; a otto anni sa già quali sono i limiti da non superare con le "pillole verdi", ha un autocontrollo formidabile e un'altrettanta conoscenza di sé da far dubitare che Beth sia soltanto una bambina. Nel corso degli anni la necessità di quelle pillole aumenta. Più le cose si fanno difficili e più sente il bisogno di ricorrere a degli "aiutini" per essere al top della forma. Però arriva un momento in cui crolla insieme a tutte le sue certezze.  Seppure buttarsi sull’alcol sembri la via più semplice per dimenticarsi di tutto, non porta da nessuna parte. Beth ci mette un po’ a capirlo, ma le basta ricordarsi chi è e da dove viene per riprendere in pugno la sua vita e… gli scacchi. 
Il romanzo ha qualche piccola pecca qua e là, per esempio certi avvenimenti sono appena accennati – come lo sviluppo del rapporto con la madre adottiva e l'assenza del padre adottivo che, all’improvviso, sparisce così come è apparso per poi tornare e scomparire un’altra volta – e alcune descrizioni le ho trovate frettolose e non particolarmente convincenti. Tuttavia, è una lettura interessante e davvero appassionante che di rado annoia, anzi il lettore si trova irrimediabilmente a fare il tifo per la protagonista, sia per quanto riguarda la sua vita professionale che quella privata. La consiglio ai giocatori (che sicuramente avranno qualche cosa da ridire, tipo sulla frequenza d’uso della Difesa Siciliana come apertura di gioco e via dicendo) e ai non giocatori di scacchi perché gli incontri sono esplicati in modo chiaro e comprensibile. Per la parte “sentimentale” shippavo Beth e D. L. Townes. A proposito! Ma alla fin fine… qual è il nome di battesimo di Townes? XD 

Ora non mi resta che vedere la serie tv! Forse sono l’unica al mondo a non averla ancora vista, ma solo perché prima volevo leggere il libro. 


Valutazione
Cover: 7 (non vado matta per i libri con le cover uguali alle locandine delle serie tv o dei film -.- le concedo l'attenuante di avere più o meno tutti gli elementi chiave in primo piano)
Stile: 7.5
Trama: 8





Chi lo ha letto? Chi ha visto la serie tv? Me la consigliate? Fatemi sapere!
Un saluto e alla prossima,
Tania

mercoledì 20 gennaio 2021

[Recensione] Sorcery of Thorns di Margaret Rogerson

Buongiorno a tutti!
Rieccomi a scrivere sul blog per parlarvi di un libro che è uscito ieri ma che ho avuto la fortuna di leggere in anteprima qualche giorno fa grazie alla Mondadori. Si tratta di "Sorcery of Thorns" che avevo già puntato su Goodreads (in lingua originale). Vi lascio le info qui di seguito:

Titolo
: Sorcery of Thorns
Autrice: Margaret Rogerson
Editore: Mondadori
Genere: Fantasy
Data di pubblicazione: 19 gennaio 2021
Formato: cartaceo ed ebook
Pagine: 446 (ebook) - 444 (cartaceo rilegato)
ISBN978-8804735083
Prezzo: € 11,99 ebook - € 22 cartaceo


Trama
Trovatella allevata in una delle Grandi Biblioteche di Austermeer, è cresciuta in mezzo agli strumenti della stregoneria: grimori magici che sussurrano e sferragliano catene. Se provocati, si trasformano in mostri inquietanti di cuoio e di inchiostro. Ciò cui Elisabeth ambisce è diventare una guardiana, incaricata di proteggere il regno dalle minacce della magia. Il suo disperato tentativo di impedire l'atto di sabotaggio che libera il grimorio più pericoloso della biblioteca finisce per ritorcersi contro di lei: ritenuta coinvolta nel crimine, viene condotta nella capitale, in attesa di interrogatorio. L'unica persona su cui può fare affidamento è il suo nemico di sempre, il Magister Nathaniel Thorn, con il suo misterioso servitore; ma tutto sembra intrappolarla in una congiura secolare, che potrebbe radere al suolo non solo le Grandi Biblioteche, ma anche il mondo intero. A mano a mano che la sua alleanza con Nathaniel si rafforza, Elisabeth inizia a mettere in discussione tutto quello che le hanno insegnato sui maghi, sulle biblioteche che ama così tanto, e soprattutto su se stessa. Perché Elisabeth ha un potere che non avrebbe mai sospettato, e un destino che non avrebbe mai potuto immaginare.


Recensione
Parto col dirvi subito che l'ho ordinato in cartaceo perché, oltre a essermi piaciuto alla follia, ha una grafica strepitosa. Devo ammettere che la cover è la prima cosa che mi ha attirato quando l'ho visto su Goodreads. Poi ho letto la trama e mi ha intrigato ancora di più. Adoro i fantasy ambientati in un'altra epoca e nelle librerie/biblioteche magiche e misteriose, perciò non potevo proprio farmelo scappare. 
La storia parte in quarta, cosa che mi ha stupito, soprattutto perché già dal primo istante l'autrice fa conoscere a noi lettori l'indole di Elisabeth, la protagonista: è pasticciona, è sfrontata, è battagliera ed è anche un po', diciamolo, la cocca della Direttrice. Mi ha fatto simpatia perché nell'immediato ho fatto il paragone con HP, ma a parte questi dettagli è un altro paio di maniche. Ho apprezzato molto la sua migliore amica che le è sempre stata vicino e continua a farlo (anche da lontano, a un certo punto) e le descrizioni dei guardiani delle Grandi Biblioteche di Austermeer che, con la loro devozione e le loro cure (i Grimori possono essere dispettosi se ignorati e crudeli quando si arrabbiano), proteggono i libri dalle minacce esterne. 
La storia di Elisabeth è particolare, poiché è l'unica fra gli apprendisti a essere cresciuta fra gli scaffali della Biblioteca di Summershall. Forse questa parte avrei preferito che fosse approfondita maggiormente, visto che non ci sono informazioni sulla sua famiglia e neanche la sua volontà di scoprire chi erano i suoi genitori. [A questo proposito, sono dell'idea di suggerire un seguito. Chi si unisce a me nella richiesta? 😁 E' da quando l'ho finito di leggere che ho avuto una sensazione di vuoto sul tema "famiglia di Elisabeth". A ogni modo, da quanto ho sentito dire è un romanzo autoconclusivo e dovrò farmene una ragione, suppongo].
Veniamo all'aspirazione della protagonista, ovvero quella di diventare una Guardiana e prendersi cura dei libri antichi e dalle più disparate origini che la Grande Biblioteca di Summershall custodisce al suo interno. Essere una Guardiana significa dover seguire delle regole specifiche e superare un rigoroso addestramento; innanzitutto deve imparare a resistere ai richiami dei Grimori e, in secondo luogo, non deve avere a che fare con la magia. A Elisabeth è stato insegnato che la magia non è "buona" ma pericolosa e che bisogna starne alla larga. E lei ha rispettato questi dettami, fintanto che non ha incontrato il Magister Nathaniel Thorn. Bel soggetto, lasciatevelo dire. Scapolo d'oro del Regno, bello, alto, atletico, raffinato, con dei capelli scuri e una lieve striatura bianca (un Patrick Dampsey ggggiovane, praticamente) e tanto riservato, almeno all'inizio. E ironico, non scordiamocelo. La sua ironia è qualcosa di... di... grrrr. L'ho trovato davvero spassoso durante gli scambi di battute con Silas, il suo fedelissimo (e ambiguo) servitore. Sin dal momento in cui conosce in un modo rocambolesco il Magister. I due sono destinati a rincontrarsi perché Elisabeth si trova invischiata in una situazione più grande di lei e viene ritenuta responsabile di aver distrutto uno dei Grimori trasformato in Malefict; per questo il Magister si fa carico di condurla dal Cancelliere Ashcroft a capo del Magisterium. E da qui inizia l'avventura vera e propria. Non c'è un momento di calma ed è tutto un susseguirsi di avventure. Lo stile fluido dell'autrice mi ha permesso di fare una vera e propria scorpacciata, tanto che sono riuscita a leggerlo in poco più di due notti (Un altro capitolo e poi smetto. Seeeeeee). Era parecchio che non mi capitava di leggere un fantasy così appassionante e con una protagonista che, invece di piangersi addosso ogni cinque minuti perché è "la più sfortunata della Terra", reagisce e combatte per i suoi ideali; anche sbagliando il più delle volte, ma almeno agisce e non si fa sopraffare dallo stereotipo della damigella in pericolo che viene salvata dal Principe. Qui semmai avviene il contrario. 
Il mio voto sarebbe stato 5 diamantini su 5, ma il finale purtroppo non è stato al livello delle mie aspettative. Cioè, mi è piaciuto ma non l'ho trovato "esaustivo". Per farvi capire; avrei letto benissimo altre 500 pagine senza stancarmi della narrazione. Quando incontro un romanzo così ricco di particolari e di eventi è naturale per me pretendere un finale perfetto. Mi sarei aspettata almeno uno scambio di battute, ecco. (Mi fermo qui per non fare spoiler. Chi lo ha letto, comunque, sa a cosa mi riferisco). 
Vi segnalo una delle frasi che mi è piaciuta di più:

"Anche i libri hanno un cuore, anche se non come quello delle persone, e il cuore di un libro poteva essere infranto: l'aveva già visto accadere. Grimori che si rifiutavano di aprirsi, di parlare, o il cui inchiostro sbiadiva e colava sulle pagine come lacrime". 


L'ho sempre pensato anche io. I libri hanno un cuore, lo stesso cuore di chi li scrive. 💓


Valutazione
Copertina: 10
Trama: 9
Stile: 9

1/2


Che aspettate? Acchiappatelo subito!
Fatemi sapere se lo leggerete (o se lo avete già letto in lingua o in anteprima), mi raccomando! 
Un saluto e alla prossima,
Tania