Buongiorno a tutti voi!
Sono tornata con una nuova recensione di un libro pubblicato qualche settimana fa da Salani Editore, in contemporanea con l'uscita del film diretto da Gabriele Salvatores. Si tratta del seguito de "Il ragazzo invisibile" e ringrazio la casa editrice per avermi inviato una Review Copy perché ero proprio curiosa di sapere come si sarebbe evoluta la storia! Intanto vi lascio tutte le info qua sotto ↓ e subito dopo trovate la mia recensione di questa storia appassionante!
Titolo: Il ragazzo invisibile: Seconda generazione.
Autore: Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi, Stefano Sardo
Editore: Salani
Genere: Narrativa contemporanea/Urban Fantasy
Pagine: 158 (ebook) - 202 (copertina flessibile)
ASIN: B078746H8Y
ISBN: 978-8893813921
Data di uscita: 4 gennaio 2018
Prezzo: 8,99€ (ebook) - 14,90€ (cartaceo)
Data di uscita: 4 gennaio 2018
Prezzo: 8,99€ (ebook) - 14,90€ (cartaceo)
Trama
«Avevamo ancora tanto amore per il nostro ragazzo invisibile, volevamo seguirlo di nuovo nelle sue avventure di adolescente che ha dovuto affrontare la difficoltà di essere uno speciale nella vita di tutti i giorni. »
Gabriele Salvatores
IL RAGAZZO INVISIBILE È CRESCIUTO. Michele Silenzi ha sedici anni e qualcosa nel suo sguardo è cambiato. Da quando ha perso la mamma gli adulti non possono fare a meno di compatirlo, vive da solo con il cane Mario in una casa disordinatissima e, come se non bastasse, la sua amata Stella sta con un altro. Michele è arrabbiato con il mondo intero, con se stesso e, più di tutto, con la verità che non può raccontare: essere uno degli Speciali. Ma nella sua vita irrompe una ragazza altrettanto speciale, con un’esistenza non meno complicata della sua: la sorella Nataša. E con lei arriveranno altre sconvolgenti rivelazioni sul suo destino, che si intreccia pericolosamente con quello del crudele magnate russo Zavarov, proprietario di un gasdotto che sta per essere inaugurato in città. Da quel momento il mondo a cui era abituato, fatto di scuola, aperitivi, serie tv, si sovrappone a quello sotterraneo, inquietante e incredibile degli altri Speciali: Michele ha finalmente un piano, una missione. Ma nessuna missione è senza imprevisti e la parte più difficile per ‘Miša’ sarà confrontarsi con il suo lato più oscuro. Dagli sceneggiatori dell’acclamata saga di Gabriele Salvatores, una storia appassionante che con le sue atmosfere dark sfida gli stereotipi del genere e rivela che l’impresa più difficile per un supereroe è essere normale.
Gabriele Salvatores
IL RAGAZZO INVISIBILE È CRESCIUTO. Michele Silenzi ha sedici anni e qualcosa nel suo sguardo è cambiato. Da quando ha perso la mamma gli adulti non possono fare a meno di compatirlo, vive da solo con il cane Mario in una casa disordinatissima e, come se non bastasse, la sua amata Stella sta con un altro. Michele è arrabbiato con il mondo intero, con se stesso e, più di tutto, con la verità che non può raccontare: essere uno degli Speciali. Ma nella sua vita irrompe una ragazza altrettanto speciale, con un’esistenza non meno complicata della sua: la sorella Nataša. E con lei arriveranno altre sconvolgenti rivelazioni sul suo destino, che si intreccia pericolosamente con quello del crudele magnate russo Zavarov, proprietario di un gasdotto che sta per essere inaugurato in città. Da quel momento il mondo a cui era abituato, fatto di scuola, aperitivi, serie tv, si sovrappone a quello sotterraneo, inquietante e incredibile degli altri Speciali: Michele ha finalmente un piano, una missione. Ma nessuna missione è senza imprevisti e la parte più difficile per ‘Miša’ sarà confrontarsi con il suo lato più oscuro. Dagli sceneggiatori dell’acclamata saga di Gabriele Salvatores, una storia appassionante che con le sue atmosfere dark sfida gli stereotipi del genere e rivela che l’impresa più difficile per un supereroe è essere normale.
Recensione
Aspettavo questo romanzo da quando ho "rispolverato" la storia del ragazzo invisibile attraverso il film andato in onda in chiaro su Rai1 a fine dicembre. A seguire, in un breve documentario, Salvatores spiegava l'evoluzione del personaggio nel corso degli anni e introduceva qualche filmato in anteprima tratto dal nuovo film. Vi posso garantire che quelle poche clip sono state in grado di suscitare molta aspettativa, nonché una curiosità corroborante che mi capita di provare solo quando qualcosa mi ispira davvero. Mi ero ripromessa di scappare al cinema non appena fosse uscito nelle sale, ma per varie ragioni (rientro dalle vacanze piuttosto movimentato) non ho avuto ancora l'occasione di vederlo. Ed ecco che si presenta l'occasione di leggere il romanzo: "Ma subitisssssimooooo!". Non vedevo l'ora che arrivasse a casa!
Dire che l'ho divorato è poca cosa. Sarà perché la storia mi è piaciuta dal principio e ormai mi ero affezionata ai personaggi già conosciuti nella precedente avventura, o perché appena sento pronunciare "supereroe" mi parte il radar in automatico. Fatto sta che il connubio di queste due ragioni principali mi ha portato a iniziarlo e a non staccarmene più fino all'epilogo. Ho chiuso il libro alle 3 di notte, con gli occhi spalancati nonostante la stanchezza, ma con un sorriso enorme da lettrice soddisfatta!
Ma procediamo per gradi.
Il protagonista, Michele Silenzi, è cresciuto molto da quando ha scoperto la sua vera natura ed è in piena fase critica: da ragazzino di tredici anni lo troviamo sedicenne e come tutti gli adolescenti sta subendo vari cambiamenti sia esteriori che interiori. Affrontare i cambiamenti è già difficile di per sé, se sei un normale adolescente, figurarsi un ragazzo "speciale" come lui. A peggiorare le cose ci si mette anche il destino (chiamiamolo così, perché poi nel finale verrà spiegato tutto quanto) che gli porta via la mamma adottiva, Giovanna Silenzi, alla quale peraltro aveva procurato qualche grattacapo, persino poco prima di quel terribile incidente: l'ultima cosa che le dice non è delle più simpatiche ed educate. Tutto perché nei compiti scritti prendeva ottimi voti e alle interrogazioni un po' meno... chissà perché. Tra l'altro la lite avviene per telefono e termina con Michele che interrompe la chiamata. Un normale rapporto tra madre e figlio, solo che dopo quella telefonata Michele non la rivede più e il rimorso di averla trattata male non gli dà pace. Il tormento di poter essere stato lui stesso la causa dell'incidente di Giovanna gli provoca incubi notturni e rimorsi per essere stato (secondo lui) un cattivo figlio. Per cui comincia pian piano a chiudersi in se stesso e a vivere con apatia le sue giornate. Nella città in cui vive, Trieste, non succede mai niente, i suoi amici hanno dimenticato tutto ciò che è successo nel sottomarino grazie ad Andrej (se non avete letto il libro precedente evito di dirvi chi è per non fare spoiler) che cancella la memoria a tutti i presenti, compresa Stella, la ragazza che gli ha rubato il cuore. Ora lei sta con Brando, che non si sa come, si è inventato di essere stato lui a salvata. Michele non può parlare, altrimenti addio copertura e a beneficiarne è proprio Brando che si prende il merito di tutto.
Rimasto senza nessuno al mondo - infatti, l'unico "speciale" che conosce non si è più fatto sentire - è costretto a vivere da solo - o meglio, insieme a Mario, il suo cane - in quella che era stata casa sua e di sua madre. L'unico contatto umano a scuola è Martino e di tanto in tanto Ana Maria, la collaboratrice domestica di Giovanna, insieme a Candela, la figlia di nove anni che sa del potere dell'invisibilità di Michele, vanno a fargli compagnia per qualche ora. Come se non bastasse, fra tutte le sfighe che ha attirato nella sua vita, ma soprattutto negli ultimi tre anni, ovvero da quando ha scoperto di essere uno "Speciale", si aggiunge anche l'arrivo di una ragazza nuova a scuola, Nataša. Strana, la ragazza! Strana e con un passato oscuro e violento. A colpirlo di più sono gli occhi, così uguali ai suoi... all'inizio non ci fa caso, ma dopo una festa, terminata con una bella botta in testa, Michele si risveglia in un posto diverso dal solito e... sbam! gli viene spiattellata in faccia la realtà dei fatti. Sua sorella è viva ed è proprio di fronte a lui e guardarla negli occhi è... è un po' come guardarsi allo specchio. Pochi istanti dopo, però, succede qualcos'altro di ancora più scioccante. (Ma non ve lo dico!).
Quello che posso dirvi è che il protagonista si trova immischiato in una vera e propria vendetta ai danni di un magnate russo. Zavarov, infatti, in passato aveva torturato e condotto degli esperimenti in segreto sugli Speciali, per cui Michele non può non acconsentire alla loro richiesta di aiuto. L'inaugurazione del nuovo gasdotto a Trieste sembra l'occasione buona per attuare il piano di rivalsa nei suoi confronti. E' un regolamento di conti che coinvolge un gruppo ristretto di Speciali, al quale si unisce Nataša e, inizialmente, anche Michele. Però si sa... non tutto è come sembra e a un certo punto il ragazzo si troverà a dover decidere tra il suo stesso sangue (la famiglia) e la coscienza. Il lato oscuro contro il lato buono, quello umano. Una scelta ardua, ma meno gravosa dopo aver saputo certi particolari a lui del tutto ignoti fino a quel momento.
Questo, in linee generali, è quello che mi ha colpito dell'intera storia. Ho estromesso le parti rivelatorie per ovvie ragioni, ma anche quelle necessiterebbero di qualche osservazione in più. Mi riferisco a esempio al modo in cui Michele viene a conoscenza dell'identità della sorella: quella determinata circostanza (compresa anche la parte in cui incontra un'altra persona) avviene troppo in fretta, senza l'impatto emotivo adeguato. Il tutto si svolge in poche parole; il discorso viene liquidato tutto in mezza frase, praticamente. Nel film, grazie alla parte visiva e recitata, quasi sicuramente la suspense sarà accentuata, ma in questo frangente "scritto" ho trovato il fattore pathos poco presente. Forse è così che lo hanno immaginato gli autori o è dovuto al concetto del "non girarci troppo intorno" o ancora alla caratterizzazione di quel determinato personaggio per mantenere un certo filone narrativo. Oppure è solo colpa mia perché sono troppo esigente per quanto riguarda le descrizioni degli stati d'animo. Comunque, la mia è solo una considerazione soggettiva, di gusto personale. Tuttavia quel passaggio frettoloso non ha intaccato l'opinione generale del romanzo perché lo stile rimane intrigante, schietto e privo di fronzoli, ma altrettanto ricco di sfumature che riescono ad arrivare dritte al punto e a farti vivere all'interno della storia, proprio lì insieme a Michele, Stella, Andrej, al Dottor K, a Roccia, Morfeo, Ivan e a tutto il resto della banda formata sia dai "normali" che dagli "speciali".
Quando trovo un libro che mi piace vorrei non finisse mai e forse è per questo che avrei voluto leggere di più sulla storia di un personaggio o entrare più a fondo nella psicologia di uno piuttosto che di un altro. E a proposito di psicologia, mi sono tanto piaciuti gli accostamenti dei poteri extrasensoriali (invisibilità, telecinesi, telepatia e via dicendo) ai problemi interiori. Per esempio ne "Il ragazzo invisibile" Michele, stanco di essere preso di mira dai bulli, arriva al punto di desiderare di diventare invisibile. Caso vuole che lo diventi davvero, ma al di là della storia, l'analogia tra il potere dell'invisibilità (sovrannaturale) e il disagio interiore (normalità) di essere "bullizzati" viaggia sul medesimo binario. Il ragazzo invisibile (e anche il sequel di conseguenza), non è solo un fantasy, ma attraverso l'elemento soprannaturale analizza varie sfaccettature e tocca delle problematiche attuali piuttosto realistiche, che ognuno di noi, più o meno, ha vissuto o sta vivendo nella propria vita; dal malessere fisico, mentale, al sentirsi inadeguati, all'accettazione di se stessi, all'elaborazione dei lutti e alla solitudine. Quindi, ecco, attraverso il fantasy si possono portare avanti tante tematiche più complesse: si va al di là della classica distinzione fantasy/realtà, perché sono entrambe sulla stessa lunghezza d'onda.
Per quanto riguarda la definizione che viene data di "supereroe" (Ne "Il ragazzo invisibile: seconda generazione") penso che sia riferita a una scelta, più che a un potere; la scelta dettata dalla coscienza e dalla morale, senza farsi travolgere o confondere le idee dal lato oscuro che arriva a compromettere la ragione. E' la scelta giusta che fa fare il grande salto, ovvero dall'essere un supereroe (quindi uno "speciale") al diventare un adulto (normale).
A livello oggettivo niente da dire: trama che scorre via liscia e non si fatica a passare da un capitolo all'altro perché sono i capitoli stessi a guidare il lettore all'interno delle storie (e nelle vite) di tutti i personaggi implicati nella vicenda, per una visione a tutto tondo. Proprio come in un film.
E a proposito del film, non so voi, ma spero di poterlo vedere a breve per fare il classico confronto "Meglio il libro o il film?". Voi lo avete visto? Che ne pensate?
Se non lo avete ancora visto o non ne avete mai sentito parlare, io intanto vi consiglio il primo della serie e anche questo che è ancora più avvincente e con vari colpi di scena in più, che non guastano mai.
Poi le varie ambientazioni, sia nel presente a Trieste, che nei flashback nel passato all'interno dei laboratori della "Città degli Speciali", lo rendono ancora più particolare nel suo genere.
Confido in un terzo volume o al limite in un terzo film!
Curiosità: lo sapevate che esiste anche il graphic novel? Ve lo dico: io ci faccio un pensierino!
Valutazione
Cover: 8
Trama: 8
Stile: 7.5
Spero di non avervi annoiati con i miei sproloqui... e vi do appuntamento alla prossima recensione (a brevissimo!)!
Un saluto,
Tania
Dire che l'ho divorato è poca cosa. Sarà perché la storia mi è piaciuta dal principio e ormai mi ero affezionata ai personaggi già conosciuti nella precedente avventura, o perché appena sento pronunciare "supereroe" mi parte il radar in automatico. Fatto sta che il connubio di queste due ragioni principali mi ha portato a iniziarlo e a non staccarmene più fino all'epilogo. Ho chiuso il libro alle 3 di notte, con gli occhi spalancati nonostante la stanchezza, ma con un sorriso enorme da lettrice soddisfatta!
Ma procediamo per gradi.
Il protagonista, Michele Silenzi, è cresciuto molto da quando ha scoperto la sua vera natura ed è in piena fase critica: da ragazzino di tredici anni lo troviamo sedicenne e come tutti gli adolescenti sta subendo vari cambiamenti sia esteriori che interiori. Affrontare i cambiamenti è già difficile di per sé, se sei un normale adolescente, figurarsi un ragazzo "speciale" come lui. A peggiorare le cose ci si mette anche il destino (chiamiamolo così, perché poi nel finale verrà spiegato tutto quanto) che gli porta via la mamma adottiva, Giovanna Silenzi, alla quale peraltro aveva procurato qualche grattacapo, persino poco prima di quel terribile incidente: l'ultima cosa che le dice non è delle più simpatiche ed educate. Tutto perché nei compiti scritti prendeva ottimi voti e alle interrogazioni un po' meno... chissà perché. Tra l'altro la lite avviene per telefono e termina con Michele che interrompe la chiamata. Un normale rapporto tra madre e figlio, solo che dopo quella telefonata Michele non la rivede più e il rimorso di averla trattata male non gli dà pace. Il tormento di poter essere stato lui stesso la causa dell'incidente di Giovanna gli provoca incubi notturni e rimorsi per essere stato (secondo lui) un cattivo figlio. Per cui comincia pian piano a chiudersi in se stesso e a vivere con apatia le sue giornate. Nella città in cui vive, Trieste, non succede mai niente, i suoi amici hanno dimenticato tutto ciò che è successo nel sottomarino grazie ad Andrej (se non avete letto il libro precedente evito di dirvi chi è per non fare spoiler) che cancella la memoria a tutti i presenti, compresa Stella, la ragazza che gli ha rubato il cuore. Ora lei sta con Brando, che non si sa come, si è inventato di essere stato lui a salvata. Michele non può parlare, altrimenti addio copertura e a beneficiarne è proprio Brando che si prende il merito di tutto.
Rimasto senza nessuno al mondo - infatti, l'unico "speciale" che conosce non si è più fatto sentire - è costretto a vivere da solo - o meglio, insieme a Mario, il suo cane - in quella che era stata casa sua e di sua madre. L'unico contatto umano a scuola è Martino e di tanto in tanto Ana Maria, la collaboratrice domestica di Giovanna, insieme a Candela, la figlia di nove anni che sa del potere dell'invisibilità di Michele, vanno a fargli compagnia per qualche ora. Come se non bastasse, fra tutte le sfighe che ha attirato nella sua vita, ma soprattutto negli ultimi tre anni, ovvero da quando ha scoperto di essere uno "Speciale", si aggiunge anche l'arrivo di una ragazza nuova a scuola, Nataša. Strana, la ragazza! Strana e con un passato oscuro e violento. A colpirlo di più sono gli occhi, così uguali ai suoi... all'inizio non ci fa caso, ma dopo una festa, terminata con una bella botta in testa, Michele si risveglia in un posto diverso dal solito e... sbam! gli viene spiattellata in faccia la realtà dei fatti. Sua sorella è viva ed è proprio di fronte a lui e guardarla negli occhi è... è un po' come guardarsi allo specchio. Pochi istanti dopo, però, succede qualcos'altro di ancora più scioccante. (Ma non ve lo dico!).
Quello che posso dirvi è che il protagonista si trova immischiato in una vera e propria vendetta ai danni di un magnate russo. Zavarov, infatti, in passato aveva torturato e condotto degli esperimenti in segreto sugli Speciali, per cui Michele non può non acconsentire alla loro richiesta di aiuto. L'inaugurazione del nuovo gasdotto a Trieste sembra l'occasione buona per attuare il piano di rivalsa nei suoi confronti. E' un regolamento di conti che coinvolge un gruppo ristretto di Speciali, al quale si unisce Nataša e, inizialmente, anche Michele. Però si sa... non tutto è come sembra e a un certo punto il ragazzo si troverà a dover decidere tra il suo stesso sangue (la famiglia) e la coscienza. Il lato oscuro contro il lato buono, quello umano. Una scelta ardua, ma meno gravosa dopo aver saputo certi particolari a lui del tutto ignoti fino a quel momento.
Questo, in linee generali, è quello che mi ha colpito dell'intera storia. Ho estromesso le parti rivelatorie per ovvie ragioni, ma anche quelle necessiterebbero di qualche osservazione in più. Mi riferisco a esempio al modo in cui Michele viene a conoscenza dell'identità della sorella: quella determinata circostanza (compresa anche la parte in cui incontra un'altra persona) avviene troppo in fretta, senza l'impatto emotivo adeguato. Il tutto si svolge in poche parole; il discorso viene liquidato tutto in mezza frase, praticamente. Nel film, grazie alla parte visiva e recitata, quasi sicuramente la suspense sarà accentuata, ma in questo frangente "scritto" ho trovato il fattore pathos poco presente. Forse è così che lo hanno immaginato gli autori o è dovuto al concetto del "non girarci troppo intorno" o ancora alla caratterizzazione di quel determinato personaggio per mantenere un certo filone narrativo. Oppure è solo colpa mia perché sono troppo esigente per quanto riguarda le descrizioni degli stati d'animo. Comunque, la mia è solo una considerazione soggettiva, di gusto personale. Tuttavia quel passaggio frettoloso non ha intaccato l'opinione generale del romanzo perché lo stile rimane intrigante, schietto e privo di fronzoli, ma altrettanto ricco di sfumature che riescono ad arrivare dritte al punto e a farti vivere all'interno della storia, proprio lì insieme a Michele, Stella, Andrej, al Dottor K, a Roccia, Morfeo, Ivan e a tutto il resto della banda formata sia dai "normali" che dagli "speciali".
Quando trovo un libro che mi piace vorrei non finisse mai e forse è per questo che avrei voluto leggere di più sulla storia di un personaggio o entrare più a fondo nella psicologia di uno piuttosto che di un altro. E a proposito di psicologia, mi sono tanto piaciuti gli accostamenti dei poteri extrasensoriali (invisibilità, telecinesi, telepatia e via dicendo) ai problemi interiori. Per esempio ne "Il ragazzo invisibile" Michele, stanco di essere preso di mira dai bulli, arriva al punto di desiderare di diventare invisibile. Caso vuole che lo diventi davvero, ma al di là della storia, l'analogia tra il potere dell'invisibilità (sovrannaturale) e il disagio interiore (normalità) di essere "bullizzati" viaggia sul medesimo binario. Il ragazzo invisibile (e anche il sequel di conseguenza), non è solo un fantasy, ma attraverso l'elemento soprannaturale analizza varie sfaccettature e tocca delle problematiche attuali piuttosto realistiche, che ognuno di noi, più o meno, ha vissuto o sta vivendo nella propria vita; dal malessere fisico, mentale, al sentirsi inadeguati, all'accettazione di se stessi, all'elaborazione dei lutti e alla solitudine. Quindi, ecco, attraverso il fantasy si possono portare avanti tante tematiche più complesse: si va al di là della classica distinzione fantasy/realtà, perché sono entrambe sulla stessa lunghezza d'onda.
Per quanto riguarda la definizione che viene data di "supereroe" (Ne "Il ragazzo invisibile: seconda generazione") penso che sia riferita a una scelta, più che a un potere; la scelta dettata dalla coscienza e dalla morale, senza farsi travolgere o confondere le idee dal lato oscuro che arriva a compromettere la ragione. E' la scelta giusta che fa fare il grande salto, ovvero dall'essere un supereroe (quindi uno "speciale") al diventare un adulto (normale).
A livello oggettivo niente da dire: trama che scorre via liscia e non si fatica a passare da un capitolo all'altro perché sono i capitoli stessi a guidare il lettore all'interno delle storie (e nelle vite) di tutti i personaggi implicati nella vicenda, per una visione a tutto tondo. Proprio come in un film.
E a proposito del film, non so voi, ma spero di poterlo vedere a breve per fare il classico confronto "Meglio il libro o il film?". Voi lo avete visto? Che ne pensate?
Se non lo avete ancora visto o non ne avete mai sentito parlare, io intanto vi consiglio il primo della serie e anche questo che è ancora più avvincente e con vari colpi di scena in più, che non guastano mai.
Poi le varie ambientazioni, sia nel presente a Trieste, che nei flashback nel passato all'interno dei laboratori della "Città degli Speciali", lo rendono ancora più particolare nel suo genere.
Confido in un terzo volume o al limite in un terzo film!
Curiosità: lo sapevate che esiste anche il graphic novel? Ve lo dico: io ci faccio un pensierino!
Valutazione
Cover: 8
Trama: 8
Stile: 7.5
Spero di non avervi annoiati con i miei sproloqui... e vi do appuntamento alla prossima recensione (a brevissimo!)!
Un saluto,
Tania
Ci credi che non sono ancora nemmeno riuscita a recuperare il primo film? Sigh! :(
RispondiEliminaLa tua recensione di questa seconda avventura mi ha incoraggiato a farlo, in ogni caso! ^^
Ciao Sophie!! :D Mi fa piacere! Te lo consiglio, assolutamente! Non si può fare a meno di affezionarsi a un tipo buffo (e sfigato) come Michele! :D
EliminaCiao Tania! Io non conoscevo nulla, ma adesso leggerò il primo e poi il secondo :-)
RispondiEliminaSpero ti piacciano entrambi! E se ti capita guarda anche i film! :D
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