venerdì 13 febbraio 2015

[Recensione] La gente felice legge e beve caffé di Agnès Martin-Lugand

Titolo: La gente felice legge e beve caffè
Autore: Agnès Martin-Lugand
Editore: Sperling&Kupfer
Genere: Romanzo rosa
Data pubblicazione: 25 febbraio 2014
Pagine: 116 ebook - 202 edizione cartacea
ASIN: B00IIBV2LO

ISBN: 978-8820055530
Prezzo: 8,89€ ebook - 16,90€ copertina rigida



Trama
Diane è una giovane donna che ha perso marito e figlia in un incidente automobilistico. Da quel momento, tutto in lei si fa pietra, ad eccezione del cuore, che continua a battere. Ostinatamente. Dolorosamente. Inutilmente. Smarrita nel limbo dei ricordi, non ritrova più la strada per la vita. La sua sola consolazione è l'amicizia del fedele e disinteressato Felix. Finché, a un anno dalla tragedia, quando i parenti cercano di costringerla ad andare alla cerimonia di commemorazione, decide di lasciarsi tutto alle spalle e partire per l'Irlanda, dove aveva sognato di andare con la sua famiglia. Arrivata a Mulranny, nel cuore della verdissima e piovosa isola di smeraldo, Diane trova due deliziosi "zii" che la adottano e la riempiono d'affetto, e un vicino di casa affascinante quanto burbero dal quale non può fare a meno di sentirsi attratta. Il passato non si dimentica, ma il futuro - forse - è a portata di mano.

Recensione
Da me rinominato "La Gente INfelice fuma e beve birra", senza offesa per chi fuma e beve birra, ma ogni tre per due i protagonisti si accendono una sigaretta e si scolano pinte di birra (guinness). E non sto scherzando, perché avviene davvero tipo ogni due righe. Diciamo che l'atmosfera che si respira in questo libro, densa e nebbiosa per via di tutto quel fumo, non è delle migliori. Anche perché di gente felice non ne ho vista neanche l'ombra.
All'inizio della storia mi sono detta: "Ohhh, finalmente, un libro diverso da tutti gli altri". Non mi sono mai sbagliata così tanto in vita mia. Va bene che è un romanzo rosa, ma non mi sarei mai aspettata un rosa shocking (quasi alla Harmony). 
Diane, la protagonista, afflitta per la morte del marito e della figlia - e qui mi è dispiaciuto molto - decide di fare il viaggio che aveva progettato con suo marito e, dopo aver convinto tutti i suoi familiari più stretti, nonché Felix il suo collega e amico, di essere in grado di resistere da sola, per settimane intere, in un Paese straniero, parte alla volta dell'Irlanda, a Mulranny, prendendo in affitto una casa vicino alla spiaggia.
Come già ci anticipa la trama, troverà ad attenderla un vicino di casa, fotografo, burvero e scontroso che la farà innervosire già dal loro primo incontro. Il cuore di Diane, ormai di pietra e freddo come il ghiaccio, pian piano inizia a sciogliersi. Ho trovato alcune situazioni davvero poco realistiche e l'atteggiamento di Diane, pagina dopo pagina, peggiora a vista d'occhio. Cambia idea in continuazione, non sa prendere una decisione, che poverina mi rendo conto del suo stato d'animo e della disgrazia con la quale ha avuto a che fare, ma non è una scusa per piangere tutto il giorno o non farsi un bagno per settimane. Dio, un po' di contegno. 
Quello che ho imparato è che bisogna rialzarsi sempre e andare avanti, nonostante tutto. Lo so, sembra un po' crudele da dire, ma è la vita. E' così e basta. E prima lo si fa, meglio è, altrimenti si rischia di rimanere fermi, mentre tutto intorno a noi scorre veloce. Poi, è davvero dura seguire il ritmo, quando si è perso il passo.
Tuttavia, la nostra Diane, nel giro di poche pagine, si dimentica all'improvviso di aver perso le due persone più importanti della sua vita. Così, di punto in bianco. Accidenti che rapidità! "La protagonista deve aver seguito il mio consiglio alla lettera!" Ho pensato, durante la lettura. Si lancia a capofitto nelle braccia del belloccio, irresistibile, trasandato ma affascinante vicino di casa. Il ché dura poco, perché poi le viene in mente di nuovo il marito! 
Quindi lo allontana. Poi si riavvicina, perché nel frattempo la ex del vicino torna alla ribalta e lei è gelosa. Cioè, amica mia, deciditi un attimino. Non sono una amante dei romanzi rosa, lo ammetto, ma queste scene, le aborro peggio di un finale svelato dagli spoilers.
La storia in sé è carina, togliendo la protagonista troppo odiosa per i miei gusti. Ho continuato a leggerlo, perché volevo vedere come finiva. E neanche a dirvelo, delusione ancora maggiore della protagonista insopportabile. Perché il finale è aperto, ma che più aperto non si può, tanto da farmi sorgere il dubbio che forse l'autrice, durante la stesura di questo libro, avesse intenzione di scrivere "La vendetta della gente felice".
Un appunto sul titolo: non c'entra granché con la storia, dato che è solo il nome della caffetteria letteraria gestita da Diane. 
E la foto scelta per la copertina confonde molto il lettore. In realtà mi aspettavo chissà quale riferimento ai libri, ma niente da fare.
Biblioteca del Trinity College - Dublino
Poi, definire l'Irlanda "Il Paese delle Pecorelle e delle Capre" l'ho trovato un pochino troppo superficiale. E' come se io mi permettessi di definire la Francia (prendo come ad esempio la Francia, perché la protagonista è francese) il Paese delle baguette. A voi non sembra un cicinino offensivo? Se devo dirla tutta, da italiana, mi dà fastidio quando gli stranieri etichettano l'Italia come il Paese della Pizza e degli Spaghetti. Buoni, eh, per carità. Ma abbiamo anche altro. Ad ogni modo, torniamo in Irlanda. Non ci sono soltanto le capre e le pecore. Per fare un esempio libresco, dato che questo è un blog dove principalmente parlo di libri, vi ricordo la Biblioteca del "Trinity College" a Dublino. Gente felice, non so se l'avete mai vista ma è una cosa meravigliosa!  

Biblioteca Sainte-Geneviève - Parigi
Niente da dire sulla Biblioteca Sainte-Geneviève a Parigi, ma ecco, se l'autrice si fosse informata meglio anche sulla mitologia celtica e sulla storia dell'Irlanda, oltre alla considerazione della lana Aran da lavorare all'uncinetto o ai ferri, sarebbe stato decisamente meglio.
Scusate se in alcuni punti sono stata più sprezzante del solito, ma quando ci vuole, ci vuole. 
Sulla scrittura non ho niente da dire, perché è scorrevole e piacevole. Peccato per il finale e la protagonista.
La mia intenzione non era quella di offendere, ma di esprimere a parole i miei pensieri e le sensazioni che ho provato durante la lettura. 
Mi sento di consigliare questo libro ai veri appassionati di romanzi rosa, ma non a quelli che leggono questo genere sporadicamente, perché, come me, darebbero di matto. 

Valutazione
Copertina: 6 (quella foto non c'entra un tubooooooo!!!!!)
Trama: 6.5
Stile: 7


Ordunque, che mi dite? Spero di non aver infranto le vostre aspettative nei riguardi di questo libro. Per chi lo ha letto, forse, in qualche punto concorderà con me (o forse no...). Ma è giusto così. Non possiamo pensarla tutti allo stesso modo, giusto? Altrimenti, sapete che noia? :)
Un saluto,
Tania


4 commenti:

  1. Come non c'entra un tubo? Odio le copertine che non rispecchiano la trama!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Più che altro rispetta il titolo, ma non la trama. Poteva andare bene, se la protagonista si fosse soffermata qualche volta in un bar a bere caffé e a leggere qualche libro o qualche giornale, invece di sedersi in un pub a bere fiumi di vino e birra e a fumare pacchetti di sigarette. Boh, magari sbaglio io e vedo tutto al contrario!

      Elimina
  2. Conoscevo il libro di vista (e ti dirò: non mi attirava per nulla). Ho trovato illuminante la tua recensione: adesso so che starò decisamente lontana da questo libro. Mi piacciono i romanzi rosa ma non quelli completamente stupidi e zuccherosi. Concordo anche sugli stereotipi dell'autrice: informarsi un minimo non sarebbe stato affatto male! -__-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si, guarda, la protagonista delle volte era da prendere per i capelli! Poi faceva delle cose che neanche le adolescenti alle prime cotte. Bah.

      Elimina